In Filatelia da sempre vi sono stati geniali falsari che hanno creato, con svariate tecniche, mostri filatelici.
Queste falsificazioni hanno trovato sempre collocazione perché sono servite ai collezionisti sia come documentazione che per confronto.
Oggi, anche per una vacatio peritorum, i falsari proliferano ed il mercato filatelico viene invaso da numerose patacche spacciate come documenti originali. Vengono mostrati documenti falsificati, anche non ben riusciti ma di pregio, che attirano i neofiti sprovveduti pronti a pagare somme non indifferenti pure di impossessarsi di tali pseudo cimeli filatelici.
Ne è chiara dimostrazione non soltanto le figure 1 e 2 che illustrano il recto ed il verso della lettera inviata a verifica, mai finora periziata, affrancata con il francobollo da 15 cent., DLR, celeste chiaro, con soprastampa in bruno scuro, detta “ferro di cavallo” che vide la luce il giorno 1 gennaio 1865.
Sulla lettera e sul francobollo fu apposto il bollo a cerchio di Torino con data 1 GEN 65 ed ora 7 S (foto 3) – Al verso fu applicato il bollo di arrivo cerchio piccolo di Firenze con data ed ora.
Il bollo di partenza e di arrivo furono realizzati in zincografia.
Le differenze tra il bollo originale di Torino e l’analogo realizzato in zincografia (foto 4 , 5 e 6) sono notevoli. Basta osservare il confronto delle lettere e delle cifre, che hanno forme arbitrarie, per rendersi facilmente conto.
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