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Pagina personale di Criscuolo Carmine

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IL FASCINO DEL CURIOSO

Al collezionista di documenti storico-postali si presenta più spesso di quanto si creda l’ occasione di acquisire pezzi definibili quantomeno “curiosi” ma il loro fascino non sempre convince all’ esborso a meno che non rientrino per qualche verso nei limiti delle proprie collezioni. Il particolare “curioso”  in quanto tale non trova estimatori tra i collezionisti tradizionali.

Ma io non collezionista, alieno dagli schematismi espositivi e non, convinto che raccogliere debba significare anche divertirsi,   certo che esporre, inteso nel senso più ampio possibile, dovrebbe significare soprattutto suscitare l’ interesse dei fuori campo e non solo l’ invidia degli altri addetti ai lavori , ho potuto da sempre consentirmi di considerare l’ elemento “curioso” come un comune denominatore  di documenti, privi di contiguità spazio-temporale o di qualsivoglia altra specie, che potrebbero, singolarmente presi, essere adoperati in collezioni storico-postali di varia natura. Così ho assemblato una specie di raccolta che mostrata ad amici, a digiuno di collezionismo per la verità, suscita sempre un vivo interesse al punto che qualcuno  si è poi avvicinato al nostro hobby ovviamente non inteso in senso strettamente tradizionale.

Mi auguro che i  pezzi proposti, scelti peraltro a caso credetemi, non suscitino nei lettori malcelati sbadigli di noia come certe collezioni  in cui il gusto del particolare portato a conseguenze estreme produce nello spettatore non specialisticamente interessato una vera e propria crisi di rigetto. Molti anni fa mi è capitato di visionare una collezione di annulli della Campania dove ciascuno tipo era presente in  una molteplicità di varianti, a volte davvero minime, così da  documentare lo stato d’uso dell’ annullatore in rapporto all’ usura temporale. Una documentazione eccezionale  per lo studioso specializzato ma, causa anche la ripetitività grafica, un vero tormentone per chiunque altro seppure interessato a collezionare il settore. Mi auguro che  questo problema non si presenti anche qui se non altro perché i pezzi che propongo sono in quantità più che limitata.

La CP Democratica da Lire 1,20 con lo stemma reale  usata il 18.05.46 da Catanzaro per città  ci riporta storicamente a Umberto II , il re di maggio,  ma altro è il particolare curioso che ne giustifica 1.20 la presenza nella mia raccolta. La missiva, indirizzata al “Provveditore agli studi” è inviata da “un gruppo di studenti”  che dattiloscrivono: “ Gentilissimo Provveditore / ci rivolgiamo alla s.v. Ill/ma  affinché voglia / prendere severi provvedimenti a carico del signor / Stranges Vincenzo professore di Disegno all’ Istituto Magistrale e nello stesso tempo impiegato / presso il Distretto Militare di Catanzaro. / Lo permette Lei ?  / Grazie / Un gruppo di studenti”. Attribuirei l’ anonima denuncia , per la struttura formale del testo, non a giovani studenti  bensì a persona adulta (un collega disoccupato ?)  peraltro ignorante delle tariffe postali dal momento che   aggiunse due valori della serie Democratica per un totale di tre lire mentre per una cartolina diretta nel distretto ne bastavano all’ epoca due.

Il valore da c. 50 della serie PROPAGANDA di GUERRA con vignetta   asportata prima dell’ affrancatura è da reputarsi, causa gli eventi, nella norma dopo l’ 8 Settembre 1943 ma qui siamo di fronte  a cartolina di franchigia inoltrata il 4 novembre 1942 attraverso la P.M. 202.  Quale motivazione può aver indotto il mittente, militare peraltro, a staccare la vignetta propagandistica nonostante i connessi rischi disciplinari se non peggio? Forse una ragione di spazio ovvero per evitare la scomparsa  dell’ indicazione “esente da tassa” sotto la vignetta ma in questo caso sarebbe bastato lo spostamento a sinistra del francobollo per risolvere il problema e il taglio netto, probabilmente con le forbici,  sembra anche escludere che il militare si sia trovato, una volta già attaccato parzialmente il valore, nella necessità di strapparne la vignetta. Più plausibile un’ asportazione volontaria dovuta alla scritta propagandistica inneggiante a una vittoria che allo stato dei fatti doveva apparire non proprio certa al soldato della Divisione “Julia”  attanagliata dal rigido inverno russo e dall’incessante offensiva nemica che si  apprestava a sfondare il fronte del Don.

Rimanendo nell’ ambito genericamente militare ecco una comunissima cartolina in franchigia,  inoltrata a mezzo posta civile il 28.06.16, che se fosse stata intercettata dalla Censura avrebbe potuto procurare seri guai al mittente in forza alla VI SEZ. ANTIAREA – S. STINO. Il Gen. Cadorna con ordine del 28.07.15 aveva ufficialmente ammonito “che chiunque spedisca corrispondenza con notizie militari verrà considerato tradimento e spionaggio” ma il nostro militare sembra ignorare le direttive oltre che il buon senso e scrive: Vela Mercoledì 27/6/16 Mezzanotte! Carissimi , per ordine del Comando D’ Armata  la Sezione da 87 di Vela è soppressa! Parto domattina alle 4 per S. Donà col carico dei pezzi. Vado indi a Portogruaro ove impiantare una nuova Sezione antiaerea da 79A di cui prenderò il Comando. Saluti e baci. Amedeo”. Mi sono più volte chiesto se un militare, e per di più non soldato semplice, potesse essere sprovveduto a tal punto da riportare così chiaramente notizie di carattere operativo. L’ anonimità della missiva potrebbe essere ascritta a mancanza di spazio derivata dall’ invasione del testo nella parte riservata all’ indirizzo del mittente ma l’ aggiunta  “alle 4” e la sottolineatura di  “Portogruaro”  sembrano denunciare una volontà di chi scrive ad evidenziare quanto riportato con meticolosità. Che il testo, come ha ipotizzato un caro amico collezionista di soldatini di piombo, potesse essere stato scritto di proposito per trarre in inganno lo spionaggio nemico ? In ogni caso un rompicapo.

E ora il verso di una comunissima cartolina illustrata, affrancata con c. 30 ovvero con uno sconto di oltre il 40% rispetto alla lettera 1°, e  inviata  da Brescia  il 23.11.38  dove Mario, il mittente,  con la certezza evidente che la missiva giunga in tempo  a Firenze scrive alla sua Lina  “Arrivederci a domattina all’ ora solita (11,48)”. Ogni commento sarebbe superfluo.

Posta militare Ed a proposito di destinazioni ecco una cartolina illustrata, questa volta  di Trento,  inviata dalla P.M. 33 il 5.4.18 a Parigi  e da qui dirottata  a  Irumu nel Congo Belga dove si era trasferito (o più probabilmente era stato trasferito trattandosi di un funzionario) il destinatario  cui fu recapitata il 7.9.18.
L’ inusitata destinazione, specie per una cartolina viaggiata legittimamente in franchigia, renderebbe il pezzo di un qualche interesse se il testo, come mi è stato fatto notare, non denunciasse un origine filatelica. Scrive il mittente: “Cher Monsieur  / En reponse a votre demande d’ echanges je vous comunique que je vous ferai  avec plaisir un envoi de Colon.It. et de guerre ; contre timbres neufs en cours de France et Europe, aussi valeurs communs. Je vous serai obligè si vous sera possible me procurer un coupon reponse int. de France pour ma speciale collection…….. “ . Reato di filatelicità? Approfondire l’argomento   annullerebbe il piacere della presentazione.

Isolam Passo dunque a un pezzo che documenta a  quale assurdo può portare il fondamentalismo di qualsiasi matrice.
Si tratta di una busta diretta in Iran 1l 23.01.01  affrancata anche con un valore da L. 1000 della serie “malattie del seno”. Evidentemente l’ immagine è stata ritenuta sconveniente dal regime fondamentalista islamico e pertanto occultata con un timbro a tampone evidentemente preparato a tale scopo.

Potrei continuare ma rimando ad altro momento nella speranza che i pochi pezzi presentati siano stati comunque sufficienti per dimostrare che l’ elemento “curioso” può costituire motivo di ricerca oltre che di diletto soprattutto quando si è stanchi di schematismi  e si sente il bisogno di fuggire il tedio del convenzionale.

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