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Voci in soffitta

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FERMOPOSTA ALL’ ESTERO: Il socio Antonio DIAZZI ci pone un interessante quesito proponendoci una raccomandata aerea affrancata con un L. 185 della serie Michelangelo e diretta il 04.04.64 in Egitto a FERMO POSTA CAIRO.  La busta dice il nostro socio  “sembra in tariffa però c’ è il ma del fermo posta poiché dai tariffari per l’ estero in mio possesso non risulta tale diritto prima del 1992”

Fermoposta all'estero Risponde il socio Carmine Criscuolo collezionista di questo particolare settore oltre che di usi ISOLATI.

Confesso di non essere particolarmente ferrato nel comparto “estero” ma qualcosa posso anticipare nella speranza che altri ci diano maggiori dettagli. Il diritto fermo posta, ieri come oggi, non è richiesto da tutti i paesi per cui non saprei dire se adottato all’ epoca dalle Poste egiziane. Ad esempio in Francia vige, credo prima nazione europea, dal 1903 mentre l’ Italia istituzionalizza il balzello dal 1915 giustificandolo come necessario introito per sopperire alle spese di guerra. In ogni caso la normativa postale vigente in Italia non prevedeva la possibilità di pagamento di tale diritto a carico del mittente per oggetti postali diretti all’ estero. Solo nel 1992, come riporta lo stesso socio, appare nel tariffario per estero questa possibilità peraltro assurda dal momento che potrebbe lo Stato di destinazione non richiedere tale pagamento (ad esempio la Danimarca). Secondo la mia modesta opinione la Lettera in questione, che certamente pesava gr. 5, non solamente è in perfetta tariffa secondo il tariffario vigente dal 01.07.60 al 31.07.65 (Lettera L. 70 + Raccomandazione L. 90 + un solo porto di Posta Aerea L. 25 per un totale di L. 185) ma documenta uno dei pochissimi usi possibili fuori dei paesi sudamericani e pertanto di estremo interesse pur se la rispedizione potrebbe far storcere il naso a qualche “purista” per sospetto di filatelicità.

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