TARIFFA INTERNA SE LA DESTINAZIONE E’ UN’ AMBASCIATA ALL’ ESTERO ? domanda il socio L. POMES di Lecce rammentando della domanda avanzata nelle “voci” di marzo 2006 ovvero
ANCHE IL CONSOLATO RICHIEDE LA TARIFFA PER ESTERO? proponendoci una busta che sembrerebbe avallare l’ ipotesi che le sedi diplomatiche godano, in quanto territorio nazionale, della tariffa interna per le corrispondenze inviate dallo stato rappresentato e della tariffa estero per le corrispondenze inoltrate dallo stato ospitante. Allora il socio
F. PREVIATI proponeva il dubbio presentando una cartolina inoltrata nel 1925 da Venezia con c. 45 e diretta al Consolato di Cecoslovacchia a Trieste per cui affrancata in tariffa per lo stato diplomaticamente rappresentato che all’ epoca godeva peraltro dell’ agevolazione derivante dall’ accordo di Portorose. Oggi ci troviamo di fronte una busta rossa RACCOMANDATA inviata al CONSOLATO GENERALE D’ ITALIA A MARSIGLIA il 21.2.52 da Gravina di Puglia con affrancatura di Italia al Lavoro L. 35 e L. 55 quartina per un totale di L. 255 rispondente a Lettera per interno 8 porti (gr. 105 / 120) Raccomandata (25 x 8 +
55 =255). Nessuna tariffa per Europa neppure ipotizzando l’ aggiunta di posta aerea , sulla scorta di un timbro posto al verso Roma Ferr.-Posta Aerea Sez. A del 22 oltre a quello di Bari Ferr. Del 21 dal momento che nessuna indicazione in tal senso si evidenzia sul fronte, risulta rispondente al porto complessivo.