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Siamo di fronte a una corrispondenza privata autografa dell’ allora primo ministro inglese sir Winston Churchill viaggiata in valigia diplomatica fino alla sede dell’ ambasciata in Roma dove, affrancata, fu inoltrata a destinazione. Complimenti per il felice ritrovamento anche nell’ ottica del settore collezionistico degli “autografi”.Più volte ci siamo soffermati sulla “posta diplomatica” o meglio sulla corrispondenza privata inviata a mezzo “valigia”, un settore non ancora esplorato come meriterebbe e che pone molteplici dubbi di non facile soluzione anche perché sembra non esistere una regolamentazione internazionale e i documenti postali ritrovati troppo scarsi per trarre indicazioni di una qualche affidabilità. Fino ad oggi sembra che solo gli USA abbiano regolamentato in tale comparto per cui il personale delle sedi
diplomatiche ha l’ obbligo di affrancare le proprie missive private secondo le tariffe dello stato in cui si trovano pur se viaggianti in “valigia” fino a Washington dove, annullata l’ affrancatura, sono poi smistate a destino come esemplificato dalla busta seguente inviata il 14 dicembre 1961 da un addetto dell’ ambasciata americana a Mogadiscio e diretta a Minneapolis dove giunse il giorno dopo.
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